Con l’apertura di molti alberghi come il “Roma” frequentato dai “fascisti” e il “Savoia” frequentato dai “realisti” (denominati entrambi alberghi di lusso) e di altri quali la “Stella Alpin” e il “Cavallino Bianco” dei cugini Rossi, il rifugio della società “acciaierie di Terni”, il “CRAL dell’Aeronautica”, “La Parioli”, ostello per sciatori di elite della «Roma bene», unitamente alle strutture sciistiche ed a diverse iniziative intraprese, il Terminillo diventò una delle prime stazioni turistiche a livello nazionale. Proprio in questo anno, incominciò l’arrivo di molte personalità famose romane attirate da questa montagna per la bellezza del suo paesaggio, ma anche per l’aspetto prettamente politico. In questo periodo sorgono le residenze di personalità illustri come le ville del conte Carletti, del famoso pilota Colonnello De Bernardi, (collaudatore del primo prototipo di aereo a reazione realizzato dalla soc. Caproni), dell’Avv. Cassinelli, (famoso penalista), dell’Avv. Brenciaglia, dell’ing. Parboni, dell’ex re dell’Afghanistan, e di altri insigni personaggi le cui abitazioni sono tutte ubicate a valle del Savoia lungo la 4bis. Inseguito, anche in località Campoforogna incominciarono ad insediarsi nuove costruzioni, sotto “Colle Scampetti” la caserma della “Guardia Forestale”, “il Governatorato”, costruzione in pietra voluta da Potenziani, l’albergo “C.I.T.” di eguale fattura e la villa del principe Francesco Chigi della Rovere, cameriere segreto del Papa, capo della Congregazione dei nobili presso lo Stato Vaticano. In questa prima fase di sviluppo urbanistico, sia i progettisti che gli imprenditori e i proprietari, seguirono diligentemente principi costruttivi e ambientali per salvaguardare la natura e creare un polo turistico con una architettura sobria con tutte le caratteristiche dei luoghi montani.Con l’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale, anche il Terminillo subì dei cambiamenti, a seguito del peggioramento della situazione, il territorio divenne un centro per gli sfollati abbienti, molte famiglie di gerarchi fascisti, industriali e aristocratici si trasferirono nella zona e con l’armistizio dell’8 settembre le cose cominciarono a peggiorare. Mussolini era prigioniero al Gran Sasso e in poco tempo sotto l’occupazione germanica si susseguirono molti eventi sfavorevoli, ma fortunatamente nell’estate del 1944 al comando del tenente colonnello H. S. Robinson gli alleati arrivarono a Rieti. Ma, la guerra non era ancora finita e i liberatori si organizzarono addestrando delle truppe di montagna per un’ eventuale resistenza tedesca sulle Alpi. Finita la guerra, il Terminillo riprese a vivere pian piano tornando alla normalità.