TERMINILLO - Pian Dè Valli - Terminillo

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Zona sciistica
Un po di storia
Il Terminillo possiede “una Lunga Storia Antica” che ha avuto come protagonisti boscaioli, carbonai e anche cavatori di neve, ma lo scopo del nostro riassunto-racconto è rilevare i punti salienti della “Storia Moderna” ed in particolare s offermarci sullo sviluppo del comprensorio turistico. La nostra breve ricostruzione storica partirà circa dai primi anni del 1900, dove erano in pochi gli appassionati che risalivano il monte, dato che l’unica strada per arrivare in quota era una ripida mulattiera; tra i pochi audaci c’erano gli alpinisti del C.A.I. di Rieti e di Roma, che potevano trovare riparo nelle uniche due strutture già esistenti, l’Ostello “la capanna Trebbiani” a quota 1615 mt. e il Rifugio “Umberto I” a quota 2108 mt. Qualche anno più tardi, in particolare nel 1923 due eventi incominciarono a cambiare alcuni aspetti del paese, il Regio Decreto del 4 marzo riunì la Sabina al Lazio ed venne eletto a Governatore di Roma il Principe Lodovico Spada Veralli Potenziani (Principe di San Marino, patrizio di Bologna, Roma, Forlì, Faenza, Rieti e latifondista della piana reatina) reatino di adozione; come si capirà inseguito, questa personalità diventò importante per l’inizio di un graduale sviluppo del Terminillo. Quest’ultimo, già vantava della stima di molti, in quanto aveva ricoperto tanti incarichi pubblici, tra i quali era anche presidente dell’Istituto Internazionale di Agricoltura che dopo la guerra dette origine alla F.A.O. Dopo alcuni anni venne contattato dal Ministro dell’agricoltura Giacomo Acerbo e dall’On. Manaresi perché collaborasse con loro alla realizzazione di un polo montano, da affiancare a quello marino di Ostia, con lo scopo di creare vicino ai “sacri colli della Roma imperiale” un polo turistico della neve dedicato alle folte schiere dei giovani fascisti. Inoltre, Potenziani era anche presidente della Società Romana Costruzioni Meccaniche del Conte Ettore Manzolini di Roma, il quale, nel 1934 decise di finanziare il Terminillo con un capitale di quattro milioni di lire, costituendo la Società Anonima Funivie del Terminillo, per realizzare il progetto che prevedeva tre impianti funiviari che dovevano collegare Campoforogna al M. Terminilluccio, quest’ultimo al M. Terminilletto e infine l’attuale funivia. Poco prima, circa nel 1933 Mussolini ordinò al Podestà Avvocato A. Mario Marcucci la costruzione della strada «4 bis Salaria» per il Terminillo. L’Avvocato per concretizzare questo compito ebbe dei problemi con i propri cittadini, perché per finanziare la strada tolse una buona parte dei milioni destinati alla bonifica della pianura reatina. Dopo circa due anni la strada era percorribile fino a Pian di Rosce (1080 mt.) dove la famiglia del Cav. Giuseppe Amici con la moglie aprì un ristoro (con adiacente una pompa di benzina), qui il Duce amava rifocillarsi durante le sue escursioni. Nel 1938 la strada era terminata e transitabile anche d’inverno, mentre poco più tardi nel 1939 era operativo anche l’albergo «Roma» a Pian de’ Valli dove si trovava l’appartamento presidenziale riservato alla famiglia Mussolini. Mentre, la Funivia del Terminillo S.A. aveva in servizio l’impianto Pian de’ Valli M. Terminilluccio (1870 mt.) e anche due ristoranti gestiti dal bolognese Gubellini nei locali panoramici delle stazioni. Nel gennaio del 1940 entrò in funzione anche la sciovia delle Carbonaie, realizzazione del tutto innovativa per l’epoca e vanto della sopraindicata Romana S.R.C.M. del Conte Manzolini. In questo periodo storico la stazione turistica del Terminillo era già ben avviata e in continua espansione.
Con l’apertura di molti alberghi come il “Roma” frequentato dai “fascisti” e il “Savoia” frequentato dai “realisti” (denominati entrambi alberghi di lusso) e di altri quali la “Stella Alpin” e il “Cavallino Bianco” dei cugini Rossi, il rifugio della società “acciaierie di Terni”, il “CRAL dell’Aeronautica”, “La Parioli”, ostello per sciatori di elite della «Roma bene», unitamente alle strutture sciistiche ed a diverse iniziative intraprese, il Terminillo diventò una delle prime stazioni turistiche a livello nazionale. Proprio in questo anno, incominciò l’arrivo di molte personalità famose romane attirate da questa montagna per la bellezza del suo paesaggio, ma anche per l’aspetto prettamente politico. In questo periodo sorgono le residenze di personalità illustri come le ville del conte Carletti, del famoso pilota Colonnello De Bernardi, (collaudatore del primo prototipo di aereo a reazione realizzato dalla soc. Caproni), dell’Avv. Cassinelli, (famoso penalista), dell’Avv. Brenciaglia, dell’ing. Parboni, dell’ex re dell’Afghanistan, e di altri insigni personaggi le cui abitazioni sono tutte ubicate a valle del Savoia lungo la 4bis. Inseguito, anche in località Campoforogna incominciarono ad insediarsi nuove costruzioni, sotto “Colle Scampetti” la caserma della “Guardia Forestale”, “il Governatorato”, costruzione in pietra voluta da Potenziani, l’albergo “C.I.T.” di eguale fattura e la villa del principe Francesco Chigi della Rovere, cameriere segreto del Papa, capo della Congregazione dei nobili presso lo Stato Vaticano. In questa prima fase di sviluppo urbanistico, sia i progettisti che gli imprenditori e i proprietari, seguirono diligentemente principi costruttivi e ambientali per salvaguardare la natura e creare un polo turistico con una architettura sobria con tutte le caratteristiche dei luoghi montani.Con l’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale, anche il Terminillo subì dei cambiamenti, a seguito del peggioramento della situazione, il territorio divenne un centro per gli sfollati abbienti, molte famiglie di gerarchi fascisti, industriali e aristocratici si trasferirono nella zona e con l’armistizio dell’8 settembre le cose cominciarono a peggiorare. Mussolini era prigioniero al Gran Sasso e in poco tempo sotto l’occupazione germanica si susseguirono molti eventi sfavorevoli, ma fortunatamente nell’estate del 1944 al comando del tenente colonnello H. S. Robinson gli alleati arrivarono a Rieti. Ma, la guerra non era ancora finita e i liberatori si organizzarono addestrando delle truppe di montagna per un’ eventuale resistenza tedesca sulle Alpi. Finita la guerra, il Terminillo riprese a vivere pian piano tornando alla normalità.
Una data da ricordare è il 18 settembre del 1949, quando fu posta sul terreno donato dalla società Funivie, la prima pietra per la costruzione del Tempio che i frati minori vollero dedicare a S. Francesco d’Assisi Patrono d’Italia, nel 1952 incominciarono i primi lavori di sbancamento e dopo alcuni anni di lavoro nel 1964 venne consacrata. Solo successivamente, esattamente nel 1975 venne realizzato nel fondo della chiesa uno spettacolare mosaico absidale. Con il tempo riprese totalmente l’attività della stazione turistica ed soprattutto la vita mondana del paese. Ricordiamo, la cerimonia del matrimonio di Gina Lollobrigida e Mirko Skofic nella Chiesetta degli Alpini celebrata da Padre Riziero.Gli anni ’50-60’ rappresentarono la seconda età felice per il turismo e la vitalità della stazione turistica. Attori e attrici soggiornano al Terminillo, come ad esempio Mario Girotti, Eduardo de Filippo, Tina Pica, il regista Zampa e molti altri ancora che dopo lo sci allietavano le proprie serate al night «la Tavernetta» di Dino Zamboni. Con questa dinamicità nascono molti alberghi, tra cui il Cristallo, la Piccola Baita (Ing. Provenzani), La Genzianella (della Signora Lena Petroni-Amici). La società Funivia realizza la seggiovia del Terminilletto che sale fino a quota 2108, le sciovie Nord, Sud, Togo, le 2 del Terminilluccio e la Fiorito. Mentre, anche Franco Ferrigni costituisce Terminilluccio Est e Colle Scampetti a Campoforogna e il Signor Rosselli di Roma installa una sciovia alla Sella di Leonessa. Nacquero nuovi alberghi per soddisfare la crescente richiesta del turismo, il Togo Palace, il Bucaneve, il Tre Cime, La Malga, e il Ghiacciolo a Campoforogna. Questa situazione ambientale, turistica ed economica al momento creò molta positività per il futuro del Terminillo e per un suo ulteriore sviluppo. Ma, negli anni questo entusiasmo si attenuò quando incominciarono dei graduali cambiamenti, nacquero dei residence e molti alberghi mutarono in condomini diminuendo il flusso dei turisti, non si realizzarono ne nuovi progetti ne nuovi lavori, creando una situazione di stabilità ma soprattutto di fermo, trascurando le potenzialità di questa montagna.
Le autostrade favorirono le località alpine ed anche il lavoro dei politici dell’Abruzzo per il proprio paese è stato uno dei motivi per cui il Terminillo passò in secondo piano. Solo negli ultimi anni, circa negli anni 2000, si è incominciato a parlare di nuovo dell’importanza di questa montagna e della sua rinascita, con tanti progetti per il territorio. Anche oggi possiamo vedere alcuni miglioramenti, per esempio da alcuni anni hanno aperto nuove attività commerciali, sono state ristrutturate alcuni edifici residenziali e nei progetti ci sono idee per rinnovare o creare nuovi servizi per il turismo come la piscina in costruzione e la sostituzione dello skilift-bis terminilluccio con una seggiovia quadriposto. Questa Montagna è stata in passato ed è anche oggi, una meta incantevole da visitare, per molti motivi, per la sua storia, per la sua flora e fauna, per l’aspetto turistico…per questo rimaniamo sempre legati con affetto a questa Splendida Montagna, fiduciosi di veder concretizzare nuove idee e nuovi progetti.
 
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